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venerdì 22 luglio 2011

19/7/2011: A ROMA DELEGAZIONE SNAISC INCONTRA DIRETTORE GENERALE ENTI COOPERATIVI DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 
F.L.P.Federazione Lavoratori Pubblici

e Funzioni Pubbliche
S.N.A.I.S.C.
SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DEGLI ISPETTORI DI SOCIETA’ COOPERATIVE
(aderente a FLP)

sede nazionale: Via Enrico Annibale Butti 29, 20158 Milano tel. Fax.: 0289281285;
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Agli Ispettori di Società Cooperative
LORO SEDI



OGGETTO: Incontro del 19 luglio 2011 in Roma tra lo SNAISC – FLP e il Prof. Gianluca Maria ESPOSITO – Direttore Generale per le Piccole e Medie Imprese e gli Enti Cooperativi del Ministero dello Sviluppo Economico.

Come deliberato in segreteria, il responsabile dell’Ufficio rapporti col MISE Dino MAZZEO, dopo aver incontrato in Roma il 06/07/2011 la responsabile nazionale della FLP-MSE Maria Teresa CONDORELLI, è riuscito ad ottenere in brevissimo tempo un incontro tra il Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico Prof. Gianluca Maria ESPOSITO ed una nostra delegazione per poter discutere sulle varie problematiche che in questo periodo più assillano la vigilanza statale sulle società cooperative. In merito a questo incontro avvenuto nella giornata del 19 luglio 2011 si relaziona quanto segue.
In rappresentanza dell’Amministrazione è intervenuto solo il Prof. Gianluca Maria ESPOSITO; per la FLP-MSE erano presenti il Coordinatore Nazionale Maria Teresa CONDORELLI affiancata dalla Responsabile Territoriale Sig.ra Ada NICOLOSI; per lo SNAISC era presente la delegazione composta da Achille PERRUCCI, Gerardo MAZZEO, Alessandro SERRA e Francesco SMERIGLIO oltre all’Addetto Stampa Valeriano DE ANGELIS.
L’incontro aveva ad oggetto l’assegnazione degli incarichi, risoluzione della problematica di carenza di personale in determinate province, gestione dei contributi biennali e devoluzione del 3% sugli utili di esercizio, costituzione di un Albo professionale, utilizzo delle sedi provinciali degli Ispettorati delle Comunicazioni, tesserino di riconoscimento e varie ed eventuali.
L’Addetto Stampa Valeriano DE ANGELIS, nominato nell’occasione portavoce dello SNAISC, dopo le presentazioni di rito, portava un saluto ed un benvenuto da parte dello SNAISC e di tutti gli Ispettori di Cooperative auspicando che tale incontro potesse diventare il primo di tanti finalizzati ad una proficua collaborazione tra questa Organizzazione Sindacale e la Direzione Generale per le Piccole e Medie Imprese e gli Enti Cooperativi del Ministero dello Sviluppo Economico.
Sono state evidenziate le finalità dell’Organizzazione Sindacale e le problematiche oggi presenti per il corpo ispettivo cui si fa carico oltre alle varie limitazioni in essere nella Convenzione tra il M.L.P.S. ed il Mi.S.E.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato l’importante ruolo dell’Ispettore di Società Cooperative che non deve assolutamente essere considerato marginale dalla Politica, in quanto concorre ad un beneficio sociale anche in termini economici per le casse dello Stato. E’ auspicabile un incremento della vigilanza sulle Cooperative attraverso l’assegnazione di un maggiore numero di incarichi.
E’ stata rappresentata l’importanza di costituire un Albo professionale che potesse offrire una certezza alla categoria, oltre alla possibilità di ottenere un tesserino di riconoscimento per un migliore svolgimento dell’attività ispettiva.
E’ stato rappresentato da Francesco SMERIGLIO l’importanza e la possibilità dell’apertura di sedi provinciali appartenenti ai Dipartimenti delle Comunicazioni, anche alla luce di alcune competenze sulla vigilanza cooperativa attribuite a detti Ispettorati con il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 7 maggio 2009, oltre alle 16 sedi regionali a disposizione e Achille PERRUCCI ha aggiunto che sarebbe opportuno, al riguardo, che il Ministero si organizzasse per un sondaggio su tutto il territorio nazionale.
Il Direttore Generale Prof. Gianluca Maria ESPOSITO ha colto con particolare interesse l’incontro con la predetta delegazione, rappresentando che sarà importante instaurare un rapporto con l’Amministrazione in termini propositivi, democratici e soprattutto di lealtà.
Il Prof. Gianluca Maria ESPOSITO ha ringraziato la parte sindacale che si è dimostrata costruttiva in questa prima fase, evidenziando che, di fatto, la Direzione Generale ha la necessità di tutelare gli aspetti operativi riferiti all’attività di vigilanza e morali riferiti agli Ispettori. Lo stesso ha rappresentato che le idee sono abbastanza chiare per il futuro nel senso che si vuole ottimizzare le risorse attualmente a disposizione per garantire una vigilanza su tutto il territorio nazionale nei tempi stabiliti. Pertanto, è vivo l’interesse di mantenere tutti gli Ispettori del Ministero del Lavoro nel futuro per la grande professionalità acquisita e dimostrata che non deve essere assolutamente persa.
Il Direttore ha fatto presente che la funzione della vigilanza è una funzione che diventa servizio verso la società che deve garantire, quindi, uno standard di legalità. Poi, l’Ispettore non solo funge da consulente ma diventa anche un importante esattore per lo Stato, in un momento di crisi economica dove emergono importanti forme di evasione. Lo stesso ha fatto emergere che il confronto con la parte sindacale è importante e diventa fondamentale se si applica un metodo di lealtà finalizzato a mantenere saldo e vivo un patrimonio sociale rivolto alle Cooperative, che non deve essere perso ma salvaguardato attraverso gli Ispettori di Cooperative nel loro importante ruolo. Quindi è fondamentale che le professionalità non vadano perse, tanto è vero che sono stati anche attivati ulteriori 13 corsi di formazione in tutta Italia finalizzati a rinforzare la vigilanza e, grazie alle professionalità acquisite da tanti anni di esperienza da parte dei colleghi del M.L.P.S., dagli stessi affiancati.
Il Prof. ESPOSITO ha dato serenità anche sugli altri punti all’ordine del giorno nel senso che approfondirà le varie tematiche nel tentativo di migliorare sicuramente tutto, le cui risposte certe saranno date in un prossimo incontro.
La delegazione ha fatto presente che la categoria vorrebbe anche certezze nel caso in cui si costituisca la Casa del Welfare dove potrebbe essere messa in discussione la Convenzione tra i due Dicasteri.
Il Direttore Generale, comprendendo pienamente lo stato di preoccupazione e la necessità di ricercare utili soluzioni in merito, ha proposto, in ultimo, che non avendo alcuna pregiudiziale nei confronti degli Ispettori appartenenti al Ministero del Lavoro, di chiedere un incontro con il Direttore Generale, Dott.ssa FERRARI, del Ministero del Lavoro per affrontare principalmente la questione della Convenzione che andrebbe rivista in senso migliorativo finalizzata a garantire sia una serenità per gli Ispettori che una migliore operatività del Ministero dello Sviluppo Economico oltre a garantire uno storico ruolo sociale.
In merito il Vice Segretario Achille PERRUCCI ha evidenziato che sarebbe opportuno e più produttivo un incontro congiunto tra le due Amministrazioni e la parte sindacale, al fine di valutare quali possono essere gli aspetti da migliorare nel rapporto di convenzione col fine primario di recuperare un patrimonio della Pubblica Amministrazione così importante, ossia gli Ispettori di Società Cooperative.
La Delegazione SNAISC ha espresso la massima gratitudine e soddisfazione dell’incontro tenutosi, oltre a ringraziare il Direttore Generale Prof. Gianluca Maria ESPOSITO per la grande disponibilità dimostrata nei confronti della categoria.
La Segreteria SNAISC si attiverà tempestivamente nei prossimi giorni per formulare una tempestiva richiesta di incontro, auspicabile per il mese di settembre, tra i Direttori Generali delle due Amministrazioni (M.L.P.S. e Mi.S.E.) per le ragioni di cui sopra..
E’ intenzione dell’attuale Segreteria Generale, dopo la stipula di una nuova e migliore convenzione, intensificare gli incontri con Il Ministero dello Sviluppo Economico per ottimizzare, si auspica, tutte le altre problematiche che attualmente ci assillano.
LA DELEGAZIONE SNAISC

mercoledì 20 luglio 2011

RELAZIONE DI ROBERTO FASCIANI AL PRIMO CONGRESSO NAZIONALE SNAISC-FLP-CSE 7.5.2011

Vorrei innanzitutto ringraziare i colleghi di Chieti per aver organizzato questo splendido Congresso. Se pensiamo al Convegno di Silvi Marina dello scorso anno, possiamo ben dire che l'Abruzzo si sia guadagnato pienamente il titolo di “culla” dello SNAISC.E' una riprova del desiderio di partecipare e dell'orgoglio che anima la nostra categoria. Non tutti coloro che fondarono il Sindacato sono oggi presenti. Alcuni, ci hanno accompagnato solo per un tratto. Altri sono arrivati dopo, superando una iniziale diffidenza o perchè appartenenti ad Amministrazioni solo di recente coinvolte con l'attività di vigilanza. E' uno stimolo per tutti riconquistare chi ci ha lasciato o accogliere chi non se l'è mai sentita di venire con noi, per rendere ancora più forte il nostro Sindacato.Sicuramente i prossimi mesi vedranno l'ingresso ancor più numeroso nella nostra Organizzazione di chi già ha iniziato ad affiancarci nel nostro lavoro ispettivo: i colleghi, cui do il benvenuto, del Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Agenzia delle Entrate. Dopo la fase costitutiva iniziata nell'ottobre del 2008, finalmente lo SNAISC, come richiesto dalla necessità che sia a pieno titolo un organismo a base democratica, approda al suo primo congresso. Non è stato facile nascere, non lo è stato arrivare a questo traguardo.Oggi la definizione di “eroi” è abusata. Ma se pensiamo agli attacchi ricevuti da più parti alla funzione che svolgiamo nel 2003 (volontà del Ministero del Lavoro di smantellare la cooperazione), nel 2006 (tentata cacciata dalle DPL dei residui uffici per l'accertamento dei contributi revisionali) e nel 2007 (sostanziale blocco per due anni da parte del Ministero dello Svilupo Economico dell'assegnazione di nuovi incarichi) e la persecuzione personale nei confronti di molti di noi da parte di una frazione della dirigenza periferica, quella più ottusa e impotente, su cui potremmo scrivere un libro, quella definizione non è molto distante dalla realtà.Già nel Convegno di Silvi Marina del maggio dell'anno scorso, che vide una sorprendente partecipazione di colleghi da ogni parte d'Italia, facemmo un primo bilancio della nostra attività dall'ottobre del 2008 a quel momento. La nostra storia è di pubblico dominio, i nostri siti Web, Blog, Forum, sono seguiti da migliaia di persone interessate alle vicende del Pubblico Impiego , non solo da ispettori di cooperative, iscritti o meno, da altri Sindacati, dalla dirigenza, da voi e dai vostri conoscenti.Chiunque lo volesse, anche oggi, potrebbe ripercorrerla leggendo i relativi articoli non a caso in ordine cronologico. Do quindi per scontata la conoscenza di essa e ritengo sia più opportuno, in questa sede, concentrarci sull'attualità e sul futuro.Solo su alcune questioni vorrei effettuare una sottolineatura, per me opportuna. Innanzitutto la natura trasversale e Interministeriale (o addirittura “Inter-Amministrazioni”) dello SNAISC.Vi assicuro che si è trattato di una idea di rilievo nella recente storia della rappresentanza e della rappresentatività sindacale dei lavoratori del Pubblico Impiego. Le regole della rappresentatività non sempre sono state benefiche per il vero sindacalismo pubblico. Sovente si ha l'impressione di una burocratizzazione, di un arroccamento, di una istituzionalizzazione che rivelano i propri limiti soprattutto in fasi, come queste, di ritardato rinnovo degli organismi rappresentativi (e mi riferisco al mancato rinnovo delle RSU, con conseguente obsolescenza dei dati sui rapporti di forza sindacali).Lo SNAISC è quindi stato un laboratorio in cui si è dimostrato come forzare democraticamente le regole del gioco quando la democrazia sostanziale è a rischio.E' quindi una lezione per tutti, per l'oggi e per il domani. Con il nostro metodo l'avversario non può sfuggire praticando il gioco calcistico del torello. C'è stato, tra le Amministrazioni, uno scarica-barile sulla responsabilità per l'interruzione della vigilanza: tra il MLPS, il MISE, il MEF: ebbene, con lo SNAISC abbiamo avuto e avremo la possibilità di piazzarci in casa di ciascuna di quelle Amministrazioni e di farci rendere conto dei comportamenti. Con l'attuale meccanismo fatto di compartimenti stagni tra le varie Amministrazione ciò non sarebbe stato possibile senza la formula organizzativa dello SNAISC la quale, non a caso, per questo, ha incontrato potenti resistenze. Altra innovazione: sapersi creare spazio nei Media e con i politici, uno spazio costruttivo e non tanto legato, come capita ad altri, solo alle reazioni alle battute di qualche Ministro o a favori in periodo elettorale.
Subito dopo la creazione dello SNAISC vi furono le prime uscite pubbliche contro il blocco della vigilanza che era già in corso dal 2007, diretta conseguenza del passaggio non sufficientemente preparato , nel 2001, della competenza dal Ministero del Lavoro al MISE e della concomitante deviazione ad altri scopi delle risorse derivanti dai contributi biennali di revisione, per responsabilità del Ministero dell'Economia. In quell'epoca le nostre prese di posizione pubbliche erano la reazione a chi dichiarava da una parte, giustamente, la gravità di fenomeni come l'evasione contributiva,il lavoro nero, le morti bianche, lo sfruttamento dei clandestini, il caporalato, la concorrenza sleale, la penetrazione della criminalità organizzata. Ma dall'altra riteneva, per lottare contro questi dati di fatto, di farlo uccidendo le piccole cooperative a vantaggio delle cattive società di lavoro interinale, dei cattivi consulenti del lavoro, delle cattive centrali cooperative.Iniziammo parallelamente a sollecitare la Direzione Generale Enti Cooperativi riguardo ai ritardi nell'erogazione dei compensi, al blocco degli incarichi; la Politica che non stava mantenendo le promesse elettorali (lotta alla speculazione, nuovi controlli in relazione alla nuova fiscalità, promozione della cooperazione in funzione anticiclica).Era (ed è) evidente la carenza cronica di risorse umane e materiali da parte della DGEC come è fuor di dubbio l'impegno e la dedizione, il sacrificio, dei nostri colleghi romani ai quali, proprio per questo, mi appello affinchè il nostro Sindacato venga da loro reso ancora più forte (e ci sono segnali organizzativi positivi, specie negli ultimi giorni, grazie al grande e ineguagliabile lavoro di Dino Mazzeo).Vi è stata una sorta di rivoluzione negativa, in questi ultimi anni, nell'ambito dell'attività ispettiva su cooperative che incredibilmente è passata dall'essere un dovere ineludibile dello Stato a un optional, un lusso.Essa è stata schiava delle inefficienze del MISE, emerse anche nelle vicende degli appalti all'esterno di servizi informatici, nel mancato rispetto della frequenza annuale e biennale delle revisioni (pur finanziate dalle cooperative a prezzo di sacrifici, bel modo di tutelare i diritti del contribuente!), nella disdetta di Telemaco (visure e bilanci), nelle mancate distinte di pagamento agli ispettori, nell'insufficiente attività ispettiva straordinaria (spesso gravata da ritardi e iniquità nelle assegnazioni) e in quella tra regioni limitrofe in caso di carenza di ispettori disponibili.
Chiunque può andare a rileggersi nei nostri siti il programma dello SNAISC, rimasto praticamente invariato perchè molte questioni sono rimaste irrisolte.Fatta salva la prospettazione di iniziative di lotta durissime, a cui abbiamo per il momento deciso di soprassedere, perchè nella Pubblica Amministrazione, come nel resto del Mondo, le guerre (anche se chi vi parla sa bene come farle per anni , avendo in proposito una certa esperienza e, per il futuro, mai dire mai...è sempre meglio tenersi allenati) a nulla in realtà servono, per il resto, quel programma è ancora attualissimo . Scorriamo solo i titoli, perchè i colleghi conoscono questi argomenti a menadito: convenzione, folium, modifiche legislative, osservatori, reparti cooperazione provinciali, mobilità, ritorno a tassa di scopo dei contributi, ipotesi agenzia o ente autonomo, corsi, inquadramento, Ruolo, convenzioni con Centrali – siamo per la collaborazione tra Stato e privati , che è concetto diverso dalla resa - , tesserino, premi sul riscosso, adeguamento compensi, equità nell'assegnazione incarichi, flessibilità orario, ispezioni durante quiescenza, mezzi a disposizione, polizze assicurative.
Ricordo che il primo incontro con la DGEC lo avemmo a Roma l'8 aprile del 2009. Ci sedemmo al tavolo con la sorpresa che sia lo sblocco degli incarichi che dei corsi di aggiornamento erano avvenuti, guarda caso, il giorno prima.
Dl lì a poco si iniziò a parlare di Ispettorati Territoriali delle Comunicazioni. E allora fu lo SNAISC a ricordare a Scajola l'esistenza e il sacrificio degli allora 800 ispettori del MLPS e la loro diponibilità a accompagnare la rinascita della vigilanza.Importanti furono le iniziative di Veneto (Antonella Fusati) e della Calabria (Francesco Smeriglio) che ottennero di incontrare gli ITC e furono momenti proficui e utili. Concomitante fu, da parte degli ispettori di Cosenza , un duro richiamo alle responsabilità, anche penali oltre che contabili, di chi stava ostacolando la vigilanza.Altre uscite pubbliche vi furono, così come costantemente accade tutt'oggi, relativamente al rapporto tra cattiva cooperazione e fatti di criminalità organizzata. Ma ci siamo sempre ricordati di essere un sindacato capace di tutelare i più elementari interessi dei lavoratori e delle loro famiglie. Fummo noi a sollecitare gli organi competenti quando sapemmo che i soldi erano stati stanziati ma stranamente non erano stati né ancora pagati gli ispettori né disposti, come promesso, i nuovi incarichi. Facemmo poi un sondaggio (chi vuole passare al MISE?) e una petizione (per il ripristino delle revisioni alle cooperative, intese come servizio di assistenza e consulenza).
Fu quello un periodo cupo nel quale nessun soggetto voleva incontrarci perchè tale era stato l'input proveniente dall'alto: la vigilanza doveva morire, gli ispettori dovevano rassegnarsi. Ma noi, pazientemente, abbiamo proseguito l'opera di dialogo costruttivo con e nelle istituzioni. Chiedemmo a Sacconi di essere inseriti negli Osservatori presso le DPL. Noi stessi in alcune realtà (Chieti con il Dott. Giannini, Belluno con il collega Dal Pont) fummo da traino per questi organismi creati in realtà con le peggiori intenzioni strumentali da altri.
Nel settembre 2009 finalmente hanno avuto avvio i corsi di aggiornamento e il clima generale si rasserena. Permane il silenzio da parte della DGEC che tuttavia, lavorata ai fianchi dallo SNAISC Calabria, ritiene di rispondergli per iscritto sulla questione della esclusione di alcuni dai corsi. Anche alcuni Direttori di ITC ritengono di rompere la situazione di silenzio mentre assolutamente passiva rimane la Direzione Generale del Personale del Ministero del Lavoro.Poi avviene la mobilitazione degli ispettori a Bari e qui iniziano a emergere problemi consistenti tra SNAISC, ma direi complessivamente, tra tutta la categoria degli ISC e alcune sigle sindacali che amano sedersi, nelle trattative, dal lato della controparte e non dei lavoratori.Sigle queste che avevano redatto gli ultimi comunicati sugli ISC nel lontano 2007. E che avevano smesso perchè a loro parere , svolgendo gli ISC un lavoro al di fuori dell'orario d'ufficio, non erano tutelabili né dai sindacati ministeriali del MLPS né da quelli dal MISE.Quindi da nessuno.
Il clima si fa pesante, arriviamo alle soglie della guerra giudiziaria ma per senso di responsabilità soprassediamo.E per fortuna, il 16 novembre 2009 una delegazione SNAISC, guidata magistralmente da Mario Ventre incontra il Dott. Cinti., sul tema della mobilità. La cosa più interessante di quell'incontro fu l'annuncio, da parte del MISE, che vi era stata una bassa adesione da parte dei lavoratori degli ITC ma che la situazione era in stallo per l'inesistente collaborazione e disponibilità del MLPS.Nel frattempo nascono grazie a Mario Ventre il Forum e il Blog dello Snaisc, lo Snaisc Calabria di Smeriglio prosegue incessantemente le proprie iniziative, parte, grazie a Perrucci e a De Angelis, il Sindacato in Abruzzo che ha una crescita vertiginosa, insistiamo con le prese di posizione pubbliche.In particolare Smeriglio chiede pubblicamente parità di trattamento per gli ispettori, a marzo 2010 vi è il convegno a Milano organizzato dall'ACS , interessante per l'illustrazione fatta da un esponente della Maggioranza dell'impegno sui temi del lavoro su base regionale (che per queste questioni sarà l'ambito nel quale dovremo confrontarci per il futuro) e finalmente, nel maggio 2010, il convegno di Silvi Marina con la partecipazione, in particolare, del Senatore Fabrizio Di Stefano (PdL).
Nell'ottobre 2010, votato dal 92% degli iscritti, avviene il passaggio dalla CONFSAL alla FLP dello SNAISC, finalmente la DGEC comincia a mettere le mani nel proprio organigramma. Le Centrali Cooperative si rifanno vive con l'operazione politica di unificazione, che rispettiamo, ma contemporaneamente con un attacco alla Vigilanza pubblica sulle cooperative che non ci è piaciuto, fuori luogo, stridente con altre affermazioni di responsabilità nelle relazioni sindacali (si era nel periodo del referendum di Mirafiori e in contro tendenza il Presidente Marino ribadì il sostegno alla permanenza dei CCNL) . Non capiamo perchè si sia voluta in maniera arrogante stigmatizzare l'attività di vigilanza concorrente e non invece dichiararsi disponibili, responsabilmente, a contribuire a un suo rilancio per una sana competizione in materia.
Nel frattempo lo SNAISC procede al suo interno a una riorganizzazione e a un nuovo inquadramento sia territoriale (i segretari interregionali) sia di settore (uffici nazionali). Abbastanza grave è stata la lunga fase di abbandono sostanziale del proprio ruolo da parte del MISE, e non solo relativamente alla cooperazione.
Nel marzo 2011 comincia a muoversi qualcosa relativamente alla possibilità di effettuare ispezioni da fuori provincia e viene chiesto da Smeriglio, in maniera chiara, alla FLP, di valutare l'opportunità di lavorare per il ritorno della cooperazione al MLPS (e questo era stato adombrato l'anno prima dal Sen. Di Stefano a Silvi). Tengo a ribadire che nello SNAISC, fermo restando il rispetto delle attuali leggi e delle scelte del Legislatore, su queste novità la porta è sempre aperta, fatto salvo il previo consenso da parte della Categoria. In questi mesi c'è stato un grande lavoro da parte dei segretari interregionali (Pacella, Fusati, Serra, Germanò, Del Prete, Mazzeo, Grieco, Smeriglio, Perrucci), sfociato, in particolare , nell'impresa della Germanò di costruire il Sindacato nelle Regioni Rosse e di Mazzeo nel costruirlo in Lazio e Puglia.
Nell'aprile 2011 si tiene il primo congresso SNAISC Calabria e lo stesso SNAISC incontra il Presidente della Provincia di Catanzaro On. Wanda Ferro.
E' all'inizio di questo mese che avviene la vera svolta politica, con l'incontro a Roma tra Piccoli, Paldinola, Perrucci, Mazzeo e, prima , il Dott. Verbaro (Consigliere Giuridico di Sacconi, ex Segretario Gen. MLPS e ex Capo del Personale del Dicastero di Brunetta) e, nello stesso giorno, con la DGEC.
Questo avvenimento, che analizzeremo tra poco, ci rafforza nella fiducia che dobbiamo avere per il raggiungimento dei nostri obbiettivi di breve-medio termine:
  • apertura dei reparti cooperazione presso le sedi di ogni ispettorato provinciale comunicazioni del MISE.
  • Mobilità volontaria in tali strutture, con funzioni amministrative, dei revisori del MLPS
  • Trasformazione dell'elenco dei revisori ministeriali in vero e proprio Albo professionale
  • Tesserino di riconoscimento per gli ISC
  • presenza di almeno un membro SNAISC in ogni struttura rivolta alla Cooperazione (ad esempio gli Osservatori)
  • rinnovata iniziativa dello SNAISC al Sud e nel rapporto con le Centrali Cooperative.
  • Maggiore intensità e severità dei rapporti con le Amministrazioni coinvolte per ora (MLPS, MISE, Agenzia Entrate) e di quelle che verranno
  • Perseguimento di alleanze con altre OO.SS e Associazioni che condividano la validità dei nostri obbiettivi: cogliere le occasioni derivanti dal continuo contatto negli Osservatori
  • Adeguamento del nostro intervento, anche dal punto di vista organizzativo, al nuovo livello decisionale che, con il Federalismo, si sta prospettando: quello Regionale.
  • Insediamento di una grande sede SNAISC anche nell'Italia Centrale (la sede di Chieti è quasi pronta, lì potremmo fisicamente incontrarci ogni 4 mesi) oltre che al Nord, in Campania e in Calabria.
Quindi: compimento dell'opera di ripristino della vigilanza, definitivo e forte riconoscimento e consolidamento del ruolo dell'Ispettore cooperativo, cogliere la complessità del rapporto tra Cooperazione, territorio, rappresentanze associative, adeguamento nostro intervento politico-istituzionale, miglioramento organizzativo.
Per inciso, riguardo all'entrata in scena della Agenzia delle Entrate nella Vigilanza cooperativa relativa alla mutualità,siamo lusingati che in un periodo di crisi delle funzioni della Pubblica Amministrazione e di smantellamento di competenze sia l'attività ispettiva su cooperative ad essere attrattiva rispetto al personale di altre Amministrazioni che fino a ieri ritenevamo svolgere una attività di serie A rispetto alla nostra. Non ci è piaciuto però che non sia stata curata la formazione mirata (come una volta veniva fatto ai corsi per ispettori dove venivano adottate delle precauzioni di carattere didattico nei confronti degli Ispettori del Lavoro per evitare che una volta abilitati gli stessi divenissero dei Terminators di cooperative genuine dal punto di vista mutualistico ma sprovvedute da quello amministrativo ) dei colleghi delle Agenzie delle Entrate , tanto che alcuni di essi abbiano affrontato le revisioni in affiancamento adottando atteggiamenti che i nostri colleghi più esperti del MLPS hanno definito preoccupanti. Non vorremmo che questo coinvolgimento fosse una trovata mediatica, un effetto annuncio seguito da comportamenti catastrofici per le cooperative finalizzato a incentivare il passaggio alle Associazioni (che sappiamo non essere un obbligo) o a propagandare una presunta maggiore severità del Governo rispetto alla Cooperazione.Lo capiremo meglio in futuro, ma vigileremo, pur rivolgendo un caloroso benvenuto ai colleghi delle Agenzie, ovviamente incolpevoli di questa situazione.
Quanto al tesserino, crediamo che non sia concepibile, soprattutto per le garanzie del contribuente, che ancora vi sia una categoria di ispettori non formalmente e univocamente riconoscibile, tramite il tesserino, nell'espletamento delle proprie funzioni.Senza parlare poi delle implicazioni concernenti il decoro, l'autorevolezza , l'immagine del loro operato.
E veniamo ad alcune riflessioni sui recenti incontri di Roma, ricordando tuttavia quello, non meno importante, tra lo SNAISC Calabria e l'On. Wanda Ferro (centro-destra), deputato e presidente della Provincia di Catanzaro.Desideriamo qui rivolgere innanzitutto un caloroso ringraziamento al Dott. Francesco Verbaro, Consigliere Giuridico del nostro Ministro Sen. Maurizio Sacconi, che pure ringraziamo e che speriamo vivamente di incontrare di persona il prima possibile. Come pure saremmo felici, tramite il Consigliere Verbaro, di incontrare al più presto l'altro nostro Ministro, l'On. Prof. Renato Brunetta di cui il Dott. Verbaro è stato Capo del Personale.Permettetemi di ribadire la grande nostra riconoscenza per questo straordinario risultato ai colleghi Mazzeo, Perrucci, Paldinola, Piccoli (il vero e proprio asso nella nostra manica) e ai massimi livelli della nostra Confederazione: il Segretario Generale Dott. Marco Carlomagno e il Segretario Organizzativo Dott. Roberto Sperandini.Riprova di quanto la FLP sia divenuta, in pochi anni, credibile, autorevole e stimata. Tutti avete potuto leggere i relativi comunicati stampa, autorizzati evidentemente dalla controparte.Con il Dott. Verbaro vi è stato l'approfondimento dei processi di cambiamento nel mondo del lavoro (tema già affrontato un anno prima con l'attuale Assessore Regionale Lombardo Dott. Alessandro Colucci (PdL) con, ovviamente, un taglio regionale che, ripeto, sarà l'ambito del futuro per tante questioni).In estrema sintesi, l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, pieno utilizzo delle professionalità attualmente disponibili, l'utilizzazione e la formazione di nuove. L'accento e la particolare attenzione sugli strumenti dell'apprendistato e del voucher.Ma , quello che a noi, nell'immediato più stava a cuore, l'assicurazione, proveniente da fonte così autorevole, che la convenzione tra il MLPS e il MISE relativa alla vigilanza cooperativa , continuerà a tempo indeterminato e sarà, appena possibile, rafforzata nella sua intelaiatura.E, con nostra immensa soddisfazione, la promessa che il dialogo tra noi e il Dicastero del Lavoro continuerà in maniera costante ed approfondita. Come già ricordato, in quella stessa giornata la nostra delegazione ha incontrato, al MISE, la DGEC, titolare dell'attività di vigilanza sulle cooperative. Sappiamo tutti come il MISE, per motivi che in questa sede non è opportuno affrontare, abbia avuto in queste ultime settimane un risveglio dopo una anomala stasi.Avrete letto che sono in arrivo, a seguito del rimpastino di Governo, due nuovi sottosegretari appartenenti al Gruppo dei “Responsabili” cui diamo un sincero benvenuto sperando che analoga responsabilità dimostrino nella gestione del loro difficile compito al MISE.
Ferma restando la stima e la solidarietà nei confronti della controparte politica e dirigenziale del MISE, la prima a riconoscere lo SNAISC, a volerlo ricevere, a voler confrontarsi con esso, anche grazie alla buona volontà, alla disponibilità e alla lungimiranza del Dott. Sebastiano Patanè, non nascondiamo alcune perplessità, da parte nostra, sulle risultanze di quest'ultimo incontro, che in un certo senso, evidenzia una controtendenza che ci sorprende. Preso atto con soddisfazione che le assegnazioni di nuovi incarichi sono prossime, che finalmente la liquidazione delle competenze arretrate avverrà nell'estate del 2011, che l'attività di vigilanza proseguirà regolarmente, dobbiamo rilevare alcune posizioni che non ci trovano d'accordo. Ci è stato detto infatti dalla Dirigenza del MISE che non è prevista la creazione di reparti provinciali di supporto amministrativo alla vigilanza con sede negli Ispettorati Provinciali delle Comunicazioni perchè il Governo ha altre priorità, tra cui il risanamento del debito pubblico (previsione di un rientro di circa 40 milioni di euro all'anno); e poi l'affermazione che una mobilità volontaria di ispettori cooperativi del MLPS a queste strutture periferiche del MISE non è prevista.Ultimo rilievo: la mancata accuratezza nella redazione dei verbali cui si intende rispondere con una modulazione variabile degli incarichi a seconda della valutazione che il MISE dà sulle capacità di ciascun revisore sulla base del lavoro fin qui da ognuno svolto.
Ci sono problemi dunque col MISE e, a parte quel che diremo di qui a poco, siamo comunque fiduciosi che il nostro responsabile dei rapporti con il MISE Dott. Dino Mazzeo saprà, come solo lui ne è capace, prendere per mano quella Amministrazione e condurla, gradatamente, a una più giusta interpretazione di quelle critiche questioni, nell'interesse nostro, del MISE e dei cittadini.
Rivolgiamo poi un appello alla organizzazione della FLP nazionale affinchè un contributo sempre più grande e costante venga, su queste questioni, dal Coordinamento FLP del Ministero dello Sviluppo Economico.
Ritorniamo ad approfondire le riflessioni sull'incontro con il Dott. Verbaro.E' innanzitutto importante che tali segnali positivi siano stati dati da una persona che sappiamo essere punto di riferimento della Dirigenza del Ministero del Lavoro e del Ministero della Pubblica Amministrazione. E' quindi acquisito un risultato: la Dirigenza pubblica ritiene che gli Ispettori di Società Cooperative vadano ascoltati: altre categorie del Pubblico Impiego non possono dire di aver ottenuto altrettanto. Altro risultato importante è il riconoscimento pubblico da parte della Dirigenza del nostro ruolo di interlocutore permanente. Per così dire, una volta tanto, con coraggio, l'esponente di vertice della Dirigenza ha ritenuto di fidarsi di noi, “mettendoci la faccia”. E' la dimostrazione di qualcosa di ancora più importante. Nel sindacalismo del Pubblico Impiego le guerre non servono a nulla. Occorre cercare alleati e ottenere risultati concreti. Certo, siamo solo all'inizio. Speriamo ora che ci sia una ricaduta sulla dirigenza centrale del MLPS e su quella periferica. Noi abbiamo fiducia che ciò avverrà perchè prima o poi l'intelligenza, il buon senso e lo spirito costruttivo, prevalgono.Al nostro interno, negli ultimi mesi, diversi iscritti e simpatizzanti ci avevano criticato perchè non facevamo più nulla ed eravamo in silenzio. Il motivo era proprio questo. Stava lavorando segretamente la nostra diplomazia. L'approccio doveva essere giocoforza riservato sia per la levatura dei soggetti che stavamo interpellando, sia perchè vi era il pericolo di contro reazioni da parte di altre sigle,di altre componenti del personale, di certa parte della dirigenza. Invidie e gelosie che potevano scaturire dalla notizia di una attenzione dei Vertici nei nostri confronti e dall'essere una categoria professionalmente super qualificata e per questo destinataria di risorse. Caratteristiche, purtroppo, diverse da quelle di gran parte del lavoro pubblico in Italia. Se volete, è stata e sarà una precisa scelta tattica. Abbiamo fatto in modo di deviare il corso degli eventi intervenendo in maniera mirata presso colui che tutto determina nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni che più ci interessano. E' stata , alla fine, una prova di dialogo non rimasta sottobanco (al contrario di quanto avviene in tutti i Ministeri tra dirigenza e vertici sindacali), che con orgoglio riteniamo possa essere di guida e di insegnamento per tutte le altre categorie. Vuol dire che il muro contro muro tra Sindacati e Politica (con un ruolo ambiguo della Dirigenza) non è l'unica via e che non necessariamente possa trasformarsi solo in connivenza ai danni dei lavoratori.Venendo al merito delle risultanze dell'incontro al MLPS, ricordo che noi fummo i primi , un anno fa, a evidenziare, nel Convegno di Silvi Marina, il nesso tra Cooperazione e un nuovo incontro tra Domanda e Offerta di lavoro. Nel già richiamato convegno di Milano fu posto l'accento sulla declinazione regionale di questi principi e buone pratiche. E sottolineo ancora: il livello del futuro (e non solo per l'avvento del Federalismo istituzionale) sarà quello regionale.E sarà a questo proposito necessario attrezzarsi adeguatamente anche da parte dello SNAISC. Proprio le cooperative, soggetto per natura innovativo, che furono le prime, a partire dagli anni novanta, a saper conciliare, ad esempio, volontariato e competitività sul mercato, con le cooperative sociali, già fanno discreto uso di apprendistato e voucher. Ecco, come noto gli ispettori cooperativi sono al servizio del Governo del Paese. E il Governo sappia che, se vorrà darci adeguati strumenti, noi saremmo onorati, nel corso delle revisioni cooperative che sono controllo ma anche e soprattutto consulenza e assistenza, di informare questi enti delle novità che saranno a disposizione delle imprese (e nelle cooperative ogni socio è co-imprenditore) per la corretta e moderna gestione del rapporto di lavoro. Il modello attuale di vigilanza cooperativa è il modello futuro, a nostro parere, a cui si dovranno ispirare tutte le attività di vigilanza amministrativa. Sappiamo che questa moderna concezione della vigilanza è anche quella auspicata dal Ministro Sacconi, anche se altrove fatica ad affermarsi. Il vecchio modello poliziesco delle ispezioni sul lavoro, per esempio , è chiaramente obsoleto nella concezione. Nella pratica poi offre spazio a una pericolosa dicotomia tra immobilismo da una parte e intervento sterile ed oppressivo dall'altra, spesso quest'ultimo inquinato da una sconsiderata politica di effetto-annuncio. Non è l'unica tipologia di vigilanza possibile ma purtroppo, di fatto, è la sola che i nostri incolpevoli colleghi ispettori del lavoro (cui rinnoviamo la nostra solidarietà) e la dirigenza che li guida sanno fare da anni.
La vigilanza può essere rilanciata solo come collaborazione, consulenza, acquisizione del consenso su un modello di produzione economicamente competitivo ma socialmente sostenibile.E' notizia di questi giorni il varo, da parte del Governo, del D.L. Sviluppo.Ritornano gli incentivi e le misure coraggiose . Quelle un po' più vecchie (la Banca del Sud) e quelle relativamente nuove: ad esempio gli incentivi all'energia solare (seppur in maniera travagliata) e il nuovo tentativo, sempre benvenuto, di semplificare la burocrazia. Il mondo cooperativo non sarà l'unico ad usufruirne. Ma solo esso, in quanto vigilato a 360 gradi, può garantire il perseguimento di un fine non esclusivamente lucrativo ed egoistico. Così non avviene in altri ambiti d'Impresa. Avrete letto senz'altro la notizia della condanna, a Milano, del Commissario liquidatore di un ente non cooperativo che aveva sostituito il precedente commissario proprio a seguito di una analoga condanna per reati inerenti all'incarico ricevuto dal MISE. Ebbene, i funzionari del MISE sconsolati fecero presente al PM che l'Amm.ne in quei casi nulla poteva perchè priva di incisivi strumenti di vigilanza. Questo è più difficile che possa accadere, come sapete, se si tratta di cooperative.
Probabilmente l'intervento del Dott. Verbaro ci dice anche che il MLPS si stia accorgendo di quanto sia stato insensato che, a seguito delle riforme Bassanini, il MLPS sia stato privato di questa competenza. E il MISE, d'altro canto, non si è mai veramente accorto di quale potenzialità avesse in mano dal 2001.
Come sapete il MISE è ricorrentemente accusato di soffrire di una cronica incapacità di guidare lo sviluppo a causa del ritardo nella definizione e nell'attuazione delle necessarie politiche.Quante volte da più parti è stata sollevata la critica che in Italia mancano i controlli. Oppure che non ci si può fidare solo delle classi dirigenti locali. E' l'antico dilemma del controllo della politica sull'economia (imprese, prezzi, energia, telecomunicazioni, tutela del consumatore, finanziamenti europei, agevolazioni fiscali, ecc.) .Si diceva che troppi controlli uccidessero l'economia. Il risultato di uno sconsiderato alleggerimento è sotto gli occhi di tutti. Lo stesso Tremonti ha riconosciuto l'elemento scatenante del disordine , dopo una globalizzazione troppo veloce:la speculazione incontrollata molto distante, spesso, in Italia, dal limite oltre il quale inizia il penalmente rilevante.
Emerge quindi una nuova domanda di controllo come tutela del pubblico interesse anche in un'economia governata da principi liberisti.Ma manca un modello di vigilanza valido ed esportabile tra Amministrazioni, si dice.Non capendo che il Governo ce l'ha già dentro casa, anche se sottovalutato o maltrattato: la vigilanza cooperativa.Ovviamente, e il caso Parmalat con la mite condanna a Tanzi e l'impunità che ha vinto in tanti altri avvenimenti, c'è anche una questione Giustizia che per quel che ci riguarda concerne: la definizione, per legge, di ciò che è reato e di ciò che non lo è (esempi: l'annosa questione del falso in bilancio e, per guardare a ciò che accade in questi giorni, la conclusione della vicenda dell'ex Ministro Scajola); il giusto e corretto ambito dell'intervento giudiziario in economia, la giustizia civile (in ambito societario e fallimentare) , la giustizia del lavoro. Vorrei evitare di scendere in questa sede sul terreno minato della polemica politica. Occorrono risorse, ma anche giuste e moderne riforme . La Giustizia è fatta da buone leggi e dall'operato degli uomini.Occorre interrogarsi se questo modello sia in condizione di far operare le persone, cioè gli operatori della Giustizia, serenamente e quindi se non sia il caso di riflettere su modelli alternativi, sperimentati in altri contesti nell'Occidente democratico.Nell'emergenza cronica, che tutti riconoscono, sta assumendo un rinnovato interesse l'utilizzo della mediazione, della conciliazione e dell'arbitrato, ma anche di controlli intelligenti, non ottusamente repressivi, che è cosa diversa dal rendere impossibile l'attività ispettiva. Là dove vi sia necessità di interventi repressivi, gli stessi sono inutili se non c'è, in maniera concomitante e successiva, il consenso sulle regole e la fiducia nelle istituzioni.In Italia sembra impossibile tutto ciò. Le riforme (ma è così anche in altri posti del mondo e, ci spiace dirlo, per lo più di quello democraticamente sottosviluppato) sono concesse dal potere solo se servono a interessi personali dello stesso o se c'è la paura fisica delle ribellioni.
Come vedete, gli ispettori di cooperative, le loro regole, il loro modello, possono insegnare tanto a molti.Per di più non rinnegando il dettato costituzionale. Ritornando alla realtà che ci riguarda più direttamente, prendiamo atto quindi dell'impegno a non disdire la convenzione tra MLPS e MISE e consideriamola una nostra vittoria. Ma non accontentiamoci. Non accettiamo che una soluzione temporanea sia un precariato a vita per noi ispettori, per di più disincentivato.Ci pagano, si, a patto che questa attività si faccia fuori orario e con difficoltà. Ma chi non può , perchè tutti abbiamo diritto al tempo da dedicare alla nostra famiglia o allo svago, deve abbandonare?
Ecco quindi che è necessario ripartire strategicamente da qui.Rilanciamo la nostra proposta.Autonomia amministrativa della vigilanza cooperativa. Svincolo dai ministeri.Afflusso diretto delle risorse agli ispettori.Incentivi sul recuperato.Agevolazioni negli orari di effettuazione. Al maggiore sacrificio devono corrispondere più soldi.Ritorno di un adeguato supporto amministrativo specialistico anche in periferia. Per far questo non basta la forza di un Ministro illuminato. Occorre un lavoro dal basso concomitante.Utilizzare più sistematicamente l'attenzione della Politica ai problemi concreti che si registra in un periodo pre elettorale come questo.Più impegno politico e parlamentare trasversale, in occasione di emendamenti ai DL. Sviluppo o Omnibus o Milleproroghe. Va mantenuta alta la tensione: pochi sanno che negli ultimi anni si sia stati vicini di un niente non tanto al passaggio della vigilanza alle Centrali quanto al passaggio di essa in capo ai Commercialisti, ai Consulenti del lavoro e ai revisori contabili.
Dobbiamo testare la manifestata buona volontà del MLPS. Ad esempio insistendo sull'ingresso di un rappresentante degli ispettori pubblici di cooperative (meglio se indicato dallo SNAISC) in ogni Osservatorio presso le DPL.
E veniamo ad analizzare in maniera più approfondita il recente incontro con il MISE.Ribadisco la stima e l'apprezzamento dello SNAISC nei confronti della linea di confronto adottata dal MISE in questi tre anni. Tuttavia, di fronte ai pochi incarichi che di fatto vengono assegnati, osserviamo che il Ministro titolare del MISE è dello stesso partito di quello titolare del MEF.Ci sembra incredibile pertanto che non si sia ancora risolto il problema della trasformazione dei contributi biennali di revisione in tassa di scopo.La liquidazione delle competenze è ancora lenta.Ancora non sono assegnate sufficienti risorse alla Direzione Generale degli Enti Cooperativi a Roma. Non è vero che il Governo spenderebbe troppo con il decentramento. Le sedi presso ogni ufficio postale provinciale esistono già ma sono inutilizzate. Quindi si tratterebbe non solo di una operazione a costo zero ma si recupererebbero a breve termine con l'adeguata ripresa a pieno ritmo della vigilanza, milioni e milioni di euro a titolo di maggiori entrate da contributi biennali di revisione, che le cooperative pagano subito dopo aver avuto notizia dell'imminente inizio della revisione biennale o annuale.Ci pare anacronistico, considerando l'imperare della “filosofia Brunetta” che con l'evidente perdita di competenze, su altre questioni, da parte del MLPS non si pianifichi un processo di mobilità volontaria.La prosecuzione della attuale convenzione è un fatto positivo ma significa anche che non si vogliono fare più i corsi di prima formazione per i funzionari del MLPS. La non accuratezza nella redazione dei verbali è anche prodotto dell'insufficiente attività di aggiornamento gratuito degli ispettori da parte del MISE.Si dice che tutto ciò dipenda dall'indisponibilità a collaborare da parte del MLPS. Ovviamente al MLPS hanno una visione diametralmente opposta.Cosa può e deve fare allora lo SNAISC per superare questa situazione di stallo?Chiedere aiuto al Ministro Brunetta (e siamo sicuri che il Dott. Verbaro ci faciliterà in questo) per far dialogare le due Amministrazioni Ma facciamolo presto e quindi battiamo sul ferro finchè è caldo.Muoviamoci anche su altri terreni.Non smettiamo di insistere con il MISE, sensibilizziamo il territorio, troviamo alleati anche nella parte più sana delle Centrali, dei Consulenti del lavoro e quindi delle Aziende. Evidenziamo che la mancata o insufficiente vigilanza provoca concorrenza sleale che implica meno profitti per l'economia regolare e rispettosa delle leggi e dei contratti.Organizziamo, a livello periferico, incontri con questi soggetti. Traiamone spunto anche per realizzare subito le cose più semplici ma di grande significato. L'individuazione fisica e l'apertura delle sedi provinciali della vigilanza cooperativa, la mobilità volontaria che ricordiamo , proprio per questo è individuale, innanzitutto.La trasformazione dell'elenco dei Revisori pubblici presso il MISE in vero e proprio Albo Professionale dei Revisori ed Ispettori.Il ritorno dei tesserini di riconoscimento per ogni Ispettore, anche a garanzia del contribuente. Non è questa del corretto rapporto tra vigilante e vigilato una delle storiche bandiere di questa maggioranza di Governo?Si passi dunque ai fatti concreti anche su questo.Altri necessari spunti di iniziativa sono legati al fenomeno della criminalità organizzata, ormai non più diffusa solo prevalentemente al Sud.Chiediamo di istituzionalizzare la collaborazione e la consulenza con le Forze dell'Ordine e con la Magistratura.I nostri dirigenti, dopo il congresso, avvieranno i necessari contatti.Chiedere ai Presidi l'organizzazione nelle scuole di incontri sulla cooperazione non spuria come prospettiva di lavoro e di impresa per i giovani. Incrementare le occasioni di confronto con le Amministrazioni locali che stipulano contratti di appalto per lo più con cooperative sociali e cooperative di produzione e lavoro . Cito qui l'esempio di una esperienza positiva che mi ha coinvolto personalmente. La stipula, dopo un lungo confronto tra le parti sociali, a Pavia, presso l'assessorato al Lavoro (di cui il titolare era un esponente della Lega Nord) del Protocollo denominato “Valorizzazione della Cooperazione nel territorio pavese” seguito da una vera e propria attività didattica nei confronti degli operatori addetti alla stipula di contratti d'appalto in ogni Amministrazione Comunale della provincia. Ma la stessa esperienza potremmo ripeterla in tutto il Paese dove ovviamente gli assessori di turno potranno appartenere alle più diverse correnti politiche.Vi assicuro che queste occasioni sono fondamentali , dato il rapporto personale che si crea, per superare assurde diffidenze tra sindacati, associazioni, amministrazioni, per andare al di là della sterile rivalità e della limitativa cura dei propri orticelli.
Altro capitolo che sicuramente interessa ad ogni ispettore è quello del rapporto con le Centrali cooperative, che sappiamo essere oggi arrivate a cinque.
Come in tutti i settori dell'attività umana assistiamo a comportamenti diversi tra loro, da quelli più corretti a quelli più censurabili. Dobbiamo però saper cogliere le differenze caso per caso. Essere coscienti che la situazione è diversa da zona a zona del Paese.Al nord ad esempio la velocità delle imprese, anche cooperative è tale da essere irraggiungibile da parte di qualsiasi Centrale, ufficio, ispettore del lavoro o di cooperative. Non a caso la vigilanza cooperativa in quelle regioni e il numero dei revisori è ristretto numericamente e operativamente. Al centro siamo di fronte a una realtà più strutturata, a una ragion d'essere storica che comunque dobbiamo rispettare perchè sentita dal mondo del lavoro e dell'impresa. Ma purtroppo in queste realtà blindate anche la vigilanza tende a modularsi nella stessa maniera. Al Sud assistiamo alla ambiguità più estesa, non solo nel comportamento delle Centrali ma anche in quello dei professionisti che assistono le imprese. Attenzione tuttavia ad adottare interpretazioni superficiali ed affrettate. Il modo di essere dell'economia , delle imprese e quindi anche delle centrali è specchio delle diverse realtà sociali e culturali del nostro Paese. Non sempre dietro all'ambiguità si nasconde chissà cosa. Quello che è sicuro è che dobbiamo in ogni modo trovare più alleati possibili, in ciascuna Centrale, che aiutino la vigilanza pubblica, in un modello che è rimasto dualistico, a recuperare una sua presenza credibile e competitiva. Perchè appunto il rischio è che la vigilanza pubblica venga appaltata ad altri soggetti che finora sono stati ad osservare.E molto distanti sia dalla tutela dell'interesse pubblico che dell'autocontrollo del movimento cooperativo a fini di tutela della mutualità.E diciamo questo senza mettere in alcun modo in dubbio la correttezza deontologica delle categorie professionali. Stiamo cioè parlando di una prospettiva economicistica diversa e incompatibile con i principi, che hanno ben altra matrice, della mutualità senza scopo di lucro.
Lo SNAISC dovrà muoversi anche in direzione del recupero di forze ispettive dormienti e non utilizzate da anni.Parlo dei funzionari pubblici abilitati all'attività ispettiva che nel 1998 sono transitati dal MLPS ai Centri per l'Impiego gestiti dalle Provincie. La strada per il recupero è più semplice di quella che si crede perchè prevista, previa convenzione e autorizzazione, dal Dlgs 220/2002 .Alla Provincia di Reggio Emilia, per esempio, un anno e mezzo fa eravamo ad un passo dalla realizzazione per la prima volta di questo obbiettivo.
Per la questione del ritorno all'attività ispettiva degli ispettori in quiescenza poi siamo al paradosso. Per la prima volta tutti i soggetti ministeriali e parlamentari sono d'accordo ma incredibilmente l'emendamento non passa. Insisteremo: lo SNAISC serve anche a questo e agirebbe in maniera ancor più determinata se i colleghi interessati , quelli in quiescenza, aderissero maggiormente al Sindacato, anche perchè ci risulta che la condizione economica dei pensionati statali non sia così florida da poter fare a meno di questa possibile entrata e tutti gli esperti affermano che più avanti la situazione diverrà drammatica ed esplosiva.Mi appello però ai colleghi attivi: superiamo a questo proposito delle tentazioni egoistiche dettate da timori inconsistenti (ma se tornano ci saranno meno incarichi per tutti?). Una categoria numericamente più forte diventa più incisiva nell'interesse di tutti. Quindi ben vengano, se sarà possibile, questi antichi colleghi nelle nostre file.
Vorrei poi fare un cenno al rapporto con FLP e CSE iniziato nell'ottobre del 2010.E' stata anch'essa una svolta storica per il nostro Sindacato. La FLP ha caratteristiche che la distinguono da ogni altro Sindacato. E' una sigla che ha fatto dei punti di storica debolezza delle altre i propri punti di forza. Quelli che sono difetti delle altre OO.SS nella FLP, affrontati e risolti in maniera positiva, ne diventano suoi pregi. Lo definirei un sindacato autonomo di ultima generazione visto positivamente dai lavoratori per la sua capacità di essere autonomo dalla politica. Qualunque sarà il Governo, non ne sarà mai, come altri , amico a priori, non si siederà sulle ginocchia dei Ministri dalla stessa loro parte del tavolo ma la troveremo sempre dall'altra parte, quella dei lavoratori. Rifuggendo nel contempo dal corporativismo e dal massimalismo.
E' importantissimo che lo SNAISC (e non solo per gratitudine ma per vincere la sua battaglia ) sostenga attivamente la FLP nella tornata elettorale di rinnovo delle RSU prevista per il marzo 2012.E' necessario che lo SNAISC arricchisca di linfa vitale gli organi dirigenti territoriali della FLP in ogni parte d'Italia. Il Segretario Generale della FLP Lavoro , Angelo Piccoli, coadiuvato in maniera essenziale da Mimma Paldinola, Segretario Generale Aggiunto, ha dato dimostrazione, nella nostra vicenda, di capacità e di apertura politiche fuori dal comune nel mondo sindacale e già solo questa è una garanzia, per noi, per la FLP e per i lavoratori del Ministero.
Mi avvio a concludere lanciando un messaggio sintetico ma chiaro. Lo SNAISC sa essere riconoscente con la Politica che dimostra interesse alla realizzazione delle proposte del Sindacato. Non vendiamo né fumo né illusioni. Non millantiamo il controllo o l'influenza su chissà quale parte dell'elettorato. Ma qualitativamente ( e la quantità ne diventa una logica conseguenza) siamo in grado di alzare il livello del dibattito politico sul futuro del Paese e della Vigilanza pubblica .Pur rimanendo, anche politicamente, autonomi e trasversali, sapremo tutelare i nostri interessi, così come più o meno fanno tutte le forze sociali che contano. Non dimenticheremo cosa stanno facendo per noi il Dott. Francesco Verbaro e il nostro Ministro Sen. Maurizio Sacconi.Speriamo che politici di ogni partito e schieramento ne seguano l'esempio e dialoghino con noi sostenendoci.
Quella degli Ispettori di società cooperative è una categoria travagliata ma fortunata.Essa si trova al crocevia di questioni nodali per il nostro Paese. Quelle della difesa della legalità e della lotta all'evasione fiscale e contributiva (non più affrontabili se non promuovendo un innalzamento del senso civico della collettività).Del risanamento della finanza pubblica (sollevando la questione del recupero tramite più revisioni di milioni di euro di contributi biennali di revisione).Di una nuova concezione dell'intervento dello Stato nell'economia (per una maggiore crescita nell'equità e nella sostenibilità). Di un miglior incontro tra domanda e offerta di lavoro e delle conseguenti riforme in tal senso.La nostra categoria ha dimostrato di essere all'avanguardia nella capacità di instaurare un più avanzato rapporto tra Politica, Dirigenza Pubblica e Lavoratori del Pubblico Impiego.E tutto ciò rimanendo custodi di una sana interpretazione della Costituzione Repubblicana, in particolare dell'art. 45.
Siamo orgogliosi di servire lo Stato con la nostra professionalità. Si dice, e forse è vero, che gli italiani comincino ad essere stanchi delle Istituzioni. Ecco, noi abbiamo una nobile ambizione: quella di rinnovare e rinsaldare, con il nostro lavoro, la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni democratiche.
ROBERTO FASCIANI
SEGRETARIO GENERALE SNAISC-FLP-CSE

domenica 3 luglio 2011

28 giugno 2011: ROBERTO FASCIANI (CSE Settore Privato) FIRMA A ROMA IL NUOVO CCNL TURISMO

Il 28.6.2011 a Roma è stato firmato il CCNL Turismo 2011-2014 tra CSE e CONFIMPRESEITALIA, CONFIMPRESE TURISMO (aderenti a CONFAPI) e A.C.S. Associazione Cooperative di Servizi.