Dopo il blocco dei contratti, per i dipendenti pubblici tagli al personale, rinvio della buonuscita per chi va in pensione e aumento generalizzato delle tasse. Intanto gli evasori fiscali (120 miliardi l'anno) se la ridono. E il governo continua a voler regalare le frequenze radiotelevisive a Rai e Mediaset!!!!
Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova manovra da 45,5 miliardi di euro, il Presidente del Consiglio ha affermato: "Il nostro cuore gronda sangue". Si è dimenticato di dire che quel sangue è il nostro, dei lavoratori dipendenti e pensionati che continuano a pagare le tasse e ne pagheranno sempre di più a causa di questa manovra, che invece non intacca minimamente la rendita parassitaria di 120 miliardi di euro l’anno costituita dall’evasione fiscale, con la quale si potrebbero pagare ben 3 manovre dell’entità di quella proposta dal governo.
Invece c’è un taglio ulteriore dei trasferimenti agli enti locali di quasi dieci miliardi, che si trasformeranno automaticamente in maggiori imposte o minori servizi. A questa tassazione mascherata (nemmeno tanto) si aggiunge una penalizzazione per i lavoratori dipendenti, in quanto le 3 feste nazionali più importanti (25 aprile, primo maggio e due giugno) potranno essere spostate al venerdì precedente o al lunedì successivo ma anche essere accorpate alla domenica, a seconda di quello che deciderà il governo.
E per i dipendenti pubblici è una vera e propria stangata: taglio dei finanziamenti a quasi tutti i comparti del pubblico impiego; taglio del 10% delle piante organiche del personale, con conseguente impossibilità di sostituire i pensionati e l’abbassamento della qualità dei servizi offerti ai cittadini (così saranno tutti arrabbiati e Brunetta potrà continuare a dire che siamo fannulloni); liquidazione differita di due anni per tutti coloro che vanno in pensione di anzianità; tredicesima presa a rate negli anni successivi qualora il proprio datore di lavoro non riesce a risparmiare abbastanza; e per non farci mancare niente, una misura che prevede la mobilità coatta all’interno della regione per tutti i dipendenti pubblici salvo i dipendenti del Ministero dell’interno, che evidentemente devono stare più antipatici a questo governo perché potranno essere trasferiti anche fuori regione. In una situazione in cui non è possibile percepire aumenti stipendiali per i prossimi quattro anni, costringere qualcuno a fare armi e bagagli e trasferirsi altrove vorrebbe dire condannarlo a una vita miserabile!!!!
Ma siamo in un momento di difficoltà e dobbiamo pagare tutti, questo continuano a dirci. Ma allora perché si sceglie ancora una volta di attaccare solo chi le tasse le paga già???? L’evasione fiscale ammonta a 120 miliardi di euro e non c’è nessuna misura contro gli evasori. L’abbassamento della tracciabilità dei compensi da 5.000 a 2.500 euro fa ridere i polli (negli Stati Uniti ad esempio sono vietati i pagamenti in contanti oltre i 100 dollari) e la sospensione di qualche giorno dagli albi professionali scatta solo dopo la quarta infrazione mentre negli Stati seri e civili scattano le manette già dalla prima!!!!
In una situazione del genere, persino il contributo di solidarietà del 5% oltre i 90.000 e del 10% oltre i 150.000 euro suona iniquo perché è a carico solo di chi dichiara i propri redditi. Si tratta di poco più dell’1% dei contribuenti e sono quasi tutti lavoratori dipendenti. La percentuale di professionisti o lavoratori autonomi, salvo qualche farmacista o notaio - per i quali è più difficile evadere troppo - è prossima allo zero.
E che dire dei costi della politica: nella manovra c’è un piano di riduzione delle province e dei comuni sotto i 1.000 abitanti che scatterà solo dalla prossima elezioni amministrative mentre le province dovrebbero essere abolite subito, con un risparmio di spesa di 4-5 miliardi all’anno che sarebbe strutturale!!!!!
E poi ci sono le solite chicche, perché anche i tagli hanno le esclusioni "ad personam": un regalo alle ecomafie (l’affermazione è del Ministro Prestigiacomo) con l’abolizione della tracciabilità dei rifiuti e un altro al duopolio televisivo. Il governo infatti, dopo aver sbandierato che avrebbe messo all’asta le frequenze radiotelevisive libere, rinuncia a metterle all’asta e le regala a Rai e Mediaset, e rinuncia di conseguenza anche ad almeno altri 4-5 miliardi di euro.
E se si facesse un controllo fiscale serio sui beni del Vaticano che dovrebbero essere fuori dal Concordato perché non adibite esclusivamente al culto, qualche altro miliardo salterebbe fuori. Ma come fare la lotta all’evasione fiscale se si taglia del 10% il personale delle agenzie fiscali è un mistero incomprensibile.
Insomma, è chiaro che la casa comune brucia ma l’acqua la devono portare solo alcuni mentre altri si scaldano al fuoco e si abbronzano al sole dei paradisi fiscali.
Il governo ha scelto definitivamente con questa manovra di schierarsi con un blocco sociale, quello delle partite IVA e degli evasori fiscali, facendo pagare tutta la crisi a lavoratori dipendenti, pensionati e all’esigua parte di contribuenti onesti.
A questo punto non crediamo che basti più protestare e mobilitarci negli uffici. Sarà probabilmente necessario scendere in piazza contro chi mina alla base la convivenza civile preferendo ai sacrifici per tutti la discriminazione del blocco sociale più povero e disagiato.
L'Ufficio Stampa FLP
